Oggi analizziamo il GENERE, cos’è e quali sono i principali casi particolari nella grammatica italiana.
Innanzitutto, cosa s’intende per:
GENERE?
L’enciclopedia Treccani, indica che è la categoria grammaticale che fornisce informazioni sul sesso( che può essere soltanto Maschile o Femminile, della persona o dell’animale. Per gli oggetti, si usano invece convenzioni linguistiche.
” Il Genere, può far avvenire cambiamenti nella scrittura di nomi, pronomi, articoli, aggettivi, principalmente con la variazione della desinenza delle parole…
Si può distinguere il Genere:
-FEMMINILE -MASCHILE “
Generalmente le desinenze femminili( -A, -TA, -I, -TU) e maschili( -O, -I, -R ) sono piuttosto facili da individuare, ciononostante esistono alcuni casi particolari nei quali:
- a seconda dell’articolo la parola assume significati molto diversi, ad esempio: il banco / la banca, il busto / la busta, il fine / la fine, il manico / la manica, il foglio / la foglia, il palmo / la palma;
- alcune parole con desinenze maschili o femminili assumono un significato con una leggera sfumatura: labbri e labbra, bracci e braccia, muri e mura;
- esiste il genere promiscuo, ovvero quello in cui un nome si presenta in una sola forma identica per il maschile e femminile, sono parole di animali, come: formica, tigre, gorilla;
- alcune parole sono invariabili, quindi è l’articolo che ci indica se maschile o femmibile: il fisiatra / la fisiatra, il belga / la belga.
Proseguiamo ora con la visione di una slide che riassume le principali regole per comprendere se una parola è femmibile o maschile.
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